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Il cammino verso la nuova stagione passa anche attraverso le dichiarazioni dei protagonisti della società. Tra questi c’è Alberto Piva che da anni riveste il ruolo di Vicepresidente del Volley Team Bologna. 

🎤 Veronese di nascita, bolognese nel sangue. Già giocatore di serie A e padre di Rebecca che ora milita alla corte di Velasco in A1 e nel giro della nazionale. Cosa lo ha spinto ad iniziare la collaborazione con Volley Team Bologna?

Sono passati diversi anni da quando nel 1973, mi sono trasferito in città per studiare e giocare nella Lubiam Bologna. Ho sempre avuto l’ambizione di collaborare per riportare Bologna nelle serie più importanti e quando ho avuto l’opportunità di conoscere Roberto Sabbioni, poiché le mie figlie giocavano in squadre giovanili della società, ho deciso di voler dare il mio contributo per questa realtà. Rivesto il ruolo di Vicepresidente da tre anni. Quando sono arrivato c’erano più società distinte e ciò creava diversi problemi. Con Roberto abbiamo gettato le basi per una nuova idea, una società unica che le potesse comprendere tutte e in quella occasione è stato stabilito che nei successivi due anni si sarebbe tentato di andare in B1, e così è stato. 

Nell’anno appena trascorso, è stato un po’ più dietro le quinte rispetto al solito ma non ha mai smesso di essere al fianco della società. Cosa ha provato quando è entrato al Pala Dozza durante la Final Four di Coppa Italia dopo mesi di assenza forzata?

È abbastanza risaputo che qualche mese fa io abbia avuto un incidente fisico molto importante ma per il ruolo che ho sempre ricoperto, di consigliere più che attuatore, ciò non è stato estremamente limitante. Mi ha dato, anzi, la possibilità di andare oltre tutto ciò che era successo. L’obiettivo era proprio quello di ritornare al Pala Dozza durante la Coppa Italia e mi ha commosso il tributo ricevuto durante la semifinale. È sempre ben saldo nella mia mente il bisogno di persone che collaborino per il bene della società e tutto quello che abbiamo fatto in passato e che quotidianamente viene realizzato va proprio in questa direzione.

Al termine delle gare play off, è stata raggiunta la storica promozione in A2. Quali sono le sue sensazioni relative a tale risultato e cosa si aspetta nel prossimo campionato?

Il risultato ottenuto sul campo è stato frutto di una campagna acquisti ben riuscita, di un buon lavoro quotidiano in palestra e di una serie di circostanze positive che hanno contribuito a tale successo. Avevamo preventivato di raggiungere la serie A2 in due anni per diverse ragioni, sia organizzative che impiantistiche, in quanto il palazzetto è ancora in costruzione e verrà terminato a luglio del prossimo anno. In questa nuova stagione andremo, infatti, a giocare a Budrio. Siamo anche alla ricerca di sponsorizzazioni in modo tale da avere un budget adeguato al campionato di A2 in cui puntiamo alla salvezza.

La società ha tanti progetti oltre a quello prettamente sportivo come la costruzione di un campo da pallavolo in Africa. Perché ha scelto di focalizzarsi su tale attività sociale e quale obiettivo intende raggiungere?

Quando ho conosciuto Roberto, una delle cose che più mi ha colpito è stata la sua propensione nell’aiutare gli altri. Basti pensare che quest’anno più di trenta ragazzi/e che non avevano le possibilità economiche per pagare la quota associativa, sono state messe nelle condizioni di poter partecipare alle attività svolte dalla società. Per il progetto in Africa, abbiamo deciso di collaborare con due ragazze che in passato hanno militato nella società, avendo come primo obiettivo la realizzazione di un campo da pallavolo. Si tratta di un’attività che richiama proprio l’attitudine della nostra realtà sportiva e che sono sicuro possa avere un felice epilogo nei prossimi anni.

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