COFFEE (TIE) BREAK – 4 CHIACCHIERE CON… BEDETTI

Sara Bedetti, centrale in forza alla VTB Aredici Bologna, si è raccontata così tra campionato, idoli ed obiettivi.

Campionato Under 18 e Serie B2, cambia tanto sia dal punto di vista psicologico che tecnico: ci racconti le tue impressioni in merito?

Sicuramente nel campionato di B2 abbiamo incontrato squadre più “grandi” di noi, con molta esperienza in questa categoria. Dal  punto di vista psicologico, soprattutto all’inizio, ho sentito molto la pressione, ma la forza del gruppo squadra mi ha aiutato ad affrontare le partite nel modo migliore. In U18 sappiamo che incontreremo atlete della nostra stessa età e che, quasi sicuramente, sono già state nostre avversarie nei precedenti campionati giovanili. Un po’ di sana tensione c’è sempre, ma la sensazione è quella di maggiore tranquillità perché sul piano dell’esperienza giochiamo ad armi pari. La consapevolezza di far parte di una squadra unita mi porta ad essere più sicura sia in allenamento che in partita. Dal punto di vista tecnico siamo in continua crescita, proprio perché siamo giovani, e magari nel girone di ritorno, quando incontreremo le squadre con cui abbiamo già giocato, dimostreremo sul campo i nostri progressi, sia singolarmente che come squadra”.

Spostiamo il focus su un argomento più “divertente”: ci racconti com’è nata l’esultanza di gruppo dopo i punti più sentiti ed importanti del match?

“Fare un ace, un attacco vincente o un muro punto libera tanta adrenalina in chi lo segna. È una sensazione contagiosa per cui è naturale ed immediato esultare anche per il resto del gruppo. L’esultanza di gruppo carica la squadra, in quel preciso momento ci si sente più forti delle avversarie e più unite”.

Brava a muro, con tante potenzialità nella tipologia di attacchi: a chi ti ispiri? E perché?

“So che ho tanto da migliorare in tutti i fondamentali, soprattutto nel muro: il fondamentale che identifica il mio ruolo di centrale. Senza dubbio Anna Danesi è la mia giocatrice preferita e fonte di ispirazione. Sono assolutamente d’accordo con la scelta di averla premiata ed inserita nel dream team dell’ultimo campionato del mondo. Mi piace tantissimo il suo atteggiamento: mai sopra le righe quando esulta o festeggia le vittorie, è sempre sorridente e trasmette sicurezza e tranquillità anche in situazioni di gioco complicate. Sì, mi piacerebbe proprio poter diventare come lei!”